Il percorso di crescita e il paradosso del cambiamento
Un percorso di psicoterapia integrata è un viaggio attraverso il quale è possibile accedere a risorse che normalmente non pensiamo di avere.
Dentro di noi possediamo tutto ciò che ci serve per evolvere e per risolvere i nostri problemi: è sufficiente fermarsi, rilassare la mente ed il corpo, aprirsi all’esperienza del presente; niente più…non c’è bisogno di tecniche speciali, anche se quelle possono qualche volta essere utili.
Non c’è bisogno di lottare anni contro di sé per ottenere qualcosa. Non serve a nulla forzare il cambiamento, darsi addosso e lottare per fare in modo che quel qualcosa che non ci piace cambi, sia esso l’ansia, la paura, la tristezza, la rabbia o dei comportamenti che non ci piacciono.
Non serve a nulla darsi ordini o imporre a sé il cambiamento. E non serve a nulla che sia qualcun altro a dirci cosa fare e a consigliarci ciò che ritiene essere più giusto per noi.
E’ sufficiente invece, oltre che fondamentale, imparare a fermarsi, accogliere ciò che emerge momento per momento, abbracciare con saggezza e compassione ogni parte di noi.
Che come un bimbo accolto e ascoltato, comincerà a lasciare andare le resistenze e le conflittualità e inizierà ad evolvere e maturare.
Questa attitudine e disposizione d’animo adesso viene chiamata mindfulness, sono state fatte ricerche significative, è diventato il nuovo paradigma di riferimento nell’ambito di diversi approcci terapeutici.
Ma ci è stata insegnata più di cinquant’anni fa da maestri della terapia come Carl Rogers (Approccio Centrato sulla persona), Fritz Perls e altri (Terapia della Gestalt) e dal genio dell’ipnosi naturalistica, Milton Erickson.
Il principio paradossale è: ogni cosa è in mutamento, ogni cosa che cerchi di cambiare rimarrà identica, ciò che accetti e accogli profondamente si trasformerà in modo naturale.
L’importante quindi non è risolvere né ottenere obbiettivi, queste sono conseguenze naturali del processo di crescita. L’importante è sviluppare saggezza e comprensione empatica, attraverso il modo in cui ci relazioniamo a noi stessi, a questo insieme di emozioni, pensieri, parti che definiamo Sé.
Trasformare quindi il modo in cui ci relazioniamo a noi stessi e quindi agli altri, questa è l’essenza del percorso.
E l’esperienza clinica ha contribuito considerevolmente a confermare in me questo principio e a lavorare per aiutare le persone ad accogliersi ed amarsi profondamente, ad osservare con saggezza il proprio sistema mente/corpo e sviluppare le risorse per andare avanti e vivere bene.
La mindfulness, l’ascolto empatico, la gestalt, l’ipnosi ericksoniana, sono tutti mezzi per facilitare quel processo di esplorazione e di comprensione che permette al paziente di essere semplicemente ciò che è.
Per approfondire si veda “Essere ciò che si è”, tratto da La terapia centrata sul cliente di C. Rogers, Ed. Martinelli, un testo di cui raccomando la lettura non solo ai terapeuti ma anche ai pazienti.
- Approfondimento - Articolo Carl Rogers